I romani siamo noi

Leggendo le avventure di Edward Tulane, ci siamo ritrovati in molti posti diversi: in un’elegante casa di Londra in Egypt Street, in fondo all’oceano, nella cucina della moglie di un pescatore, sommersi da immondizia in una discarica, intorno al fuoco, ascoltando le storie e le canzoni di un vagabondo, in un campo a spaventare i passeri, tra le braccia di una bimba malata, nelle strade di Memphis a ballare per i passanti…Tutti i luoghi hanno permesso ad Edward, e a noi con lui, di incontrare personaggi diversi e di scoprire pian piano cosa sono le emozioni e soprattutto cosa significhi amare. Nell’ultimo capitolo che abbiamo letto, Edward si ritrova nel negozio di un venditore di bambole, a guardare chi entra e chi esce, un giorno dopo l’altro. La bambola accanto a lui si rivela subito molto antipatica, ma per fortuna viene venduta dopo poco tempo. “Finchè un giorno, al crepuscolo, poco prima di chiudere il negozio, Lucius Clarke mise un’altra bambola sullo scaffale accanto a lui”…Prima di scoprire cosa accadrà ad Edward, a seguito di questo nuovo incontro, abbiamo immaginato come potesse essere questa nuova bambola, riempiendo diversi scaffali del negozio di Lucius con le bambole di classe seconda!